.: ANTONIO ACERBI :. |
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ITA Considero il mio lavoro come un diario in cui le immagini si sostituiscono alle parole. e dove ogni opera rappresenta una pagina di questo diario. Immagini che rappresentano in maniera descrittiva un ricordo si affiancano ad altre in cui i ricordi sono combinati per formulare un pensiero. Il mio lavoro nasce dalla fotografia digitale e dall'uso del computer, ma acquista il suo valore comunicativo quando avviene il passaggio dallo schermo alla tela, quindi da una dimensione virtuale ad una materiale, con la conseguenza di riportare ad una dignita' perduta le immagini digitali solitamente relegate allo sterile mondo di internet. ENG I consider my work as a diary in which images replace the words. and where each work is a page of this diary. Images that are descriptively memories are coupled with others in which the memories are combined to formulate a thought. My work stems from the use of digital photography and computers, but acquires its communicative value when there is a change from the screen to the canvas, then a virtual dimension to a material, to restore a lost dignity to images usually relegated to the sterile digital world of the Internet. |
Antonio Acerbi . |
ITA Come tutti, Antonio Acerbi è nato. Come molti, è ancora vivo. ENG Like everyone, Antonio Acerbi was born. Like many, is still alive. |
Aldo Acerbi . |
ITA Nel caso di Antonio Acerbi Il ricorso ad un supporto convenzionale, come la tela su cui imprimere le immagini prima fotografate e poi rielaborate al computer, è il segno di un interferenza di generi che smaschera l'idea della tecnica fine a se stessa e rimanda al conflitto tra bellezza e verita'. L'oggetto fotografico ha la caratteristica di essere necessariamente esistente, mentre quello dipinto puo' solamente simulare le cose reali. Nel " montaggio" grafico invece esso potenzia la sua forza di realta' ma al contempo conferma di non esistere piu' se non all'interno di uno spazio virtuale. Assemblate graficamente e stampate su tela, le immagini diventano specchio non piu' di una dimensione reale ma di un'allucinata percezione interiore. ENG In the case of Antonio Acerbi the use of a conventional support, such as the canvas on which to print the images first photographed and then reworked on the computer, is a sign of the interference of genres that debunks the idea of technology as an end in itself and refers to conflict between beauty and truth. The photographic object has the characteristic of being necessarily existent, while the painting can only simulate the real thing. The "setting up" graphic instead enhances the strength of reality but at the same time, confirmation no longer exists if not inside a virtual space. Graphically assembled and printed on canvas, the images are no longer mirror of a real dimension but a hallucination of inner perception. |
Daniela Pronesti . |
ITA L’indagine artistica di Antonio Acerbi si sofferma in profondità sulla ricerca dell’identità sociale e talvolta l’autore stesso è sottoposto ad uno sdoppiamento carico di significati intrinseci. ENG The art investigation of Antonio Acerbi is focused in depth research on social identity and sometimes the author is subjected to a split load of intrinsic meanings. Behind his photographs, later revised and printed on canvas, lurks a troubled personality which emerges on the surface of life in a constant confrontation between reality and utopia. |
Sabrina Falzone . |
ITA Nelle opere dellartista prendono forma le scelte, non sempre positive, dei giovani. Sincrociano piercing e tatuaggi di appartenenza a un gruppo e la violenza non solo della droga. C'è il fallimento dei sogni e l'angoscia che un tenero orsacchiotto, che ha rasserenato linfanzia, non riesce più a placare.Antonio Acerbi, nella distruzione e ricomposizione delle immagini, ritrova i mutamenti di chi si avvia a essere Uomo con sofferenza. Ci sono i sogni che hanno infuocato gli adolescenti, pieni dideali, che si sono scontrati con la dura realtà. Ci sono i perché dellesistere e delle sofferenze. Le eterne domande" chi sono" e "perché sono", prendono forma nel duplicarsi delle facce e nei tormenti che si tingono di rosso sangue in un sottopasso dove gli schizzi della volta hanno offuscato la speranza. Una rosa, simbolo damore, emerge da una ragnatela che muove da una grata, copre due visi che sembrano allontanarsi lasciandosi alle spalle il dolore dellesistere. ENG In the artist's works take shape the choices, not always positive, of the young people.There's an intersection of piercings and tattoos, symbol of group membership, and the violence not only of the drug. There is the failure of the dreams and the anguish that a cuddly teddy, which cheered the children, is no longer able to calm. Antonio Acerbi, in the destruction and reconstruction of the images, finds the changes in who is going to be a man with suffering. There are dreams that have inflamed the young, full of ideals, which clashed with the harsh reality. There are the reasons of existence and suffering. The eternal questions "Who am I" and "Why" are formed in duplicated and tormented faces, that are tinged with red blood in an underground vault where the sketches have tarnished hope. A rose, symbol of love, emerged from a spider that moves from a grate, which covers two faces seem to move away, leaving behind the pain of existence. |
Federica Murgia . |
ITA Come funziona l'arte dell'uomo verme (wormanart) ? Ammettendo per un momento di credere all'arte e all'uomo (i vermi non li metto in dubbio)…Per quanto lanciata verso primitivi e universali grumi di emotività, questa roba nasce da un algido dato di fatto. Mi riferisco al rapporto tra noi e le immagini che produciamo.Immagini digitali. Telefonetti, videocamerine e compagnia bella si caricano di giga e giga di puttanate che servono per lo più a sottolineare che ciò che stiamo facendo in quel momento è significativo per noi. Intendiamoci, è sempre esistito il fotoamatore, quel tizio che scattava diecimila foto della sua vacanza , poi ti obbligava a vederle rendendosi conto che i suoi commenti alle diapositive che scorrevano ipnotiche, con quel suono regolare del proiettore che le cattura e le libera, una dopo l'altra, non sarebbero bastati a riprodurre la magia di quindici giorni a Bibbona, né tantomeno a tenerti sveglio. Almeno a quei tempi esisteva la costosa mediazione dello sviluppo dei negativi. Oggi tutti noi siamo quel tizio bizzarro che ai matrimoni non parlava con nessuno perché “scusa ma ciò la ripresa della cascata di champagne, ci vediamo dopo”. E mi sembra di vederlo il nostro Worman, l'artista da giovane, che esuma dalle sue morgue digitali i cadaveri di giorni che si distinguono l'uno dall'altro solo grazie alla data del file e che al tempo stesso sono così significativi (giorni e file), e ti si avvolgono attorno come strati di abbronzatura di un'estate così lunga e dorata da farti bramare la gelida schiettezza dell'inverno. I collage sono pieni di occhi, di sguardi, con o senza una faccia intorno. Sono quelli dell'autore, che si sdoppia. Perché ci provi a vivere ma tante volte è già tanto se riesci ad osservare te stesso che ci sta provando. Tra il fuoco del desiderio e la gelida distanza di uno sguardo meccanico ci sono degli sprazzi di sogno, delle catene di eventi e persone che nella tua vita non ci sono più. Ti amavo così tanto, non lo sapevo che eri così troia. Guardami ora, che mi nascondo dietro i capelli. Ed è questo che rappresentano le immagini, un nodo al fazzoletto per farti ricordare che quella è la tua vita anche se magari ci torni e trovi solo un nodo. E nient'altro. ENG How the art of the worm (wormanart) works ? Assuming for a moment to believe in art and man (do not doubt about the worms ) ... As launched to universal primary and lumps of emotion, this stuff comes from an icy fact. I refer to the relationship between us and our digital images. Mobiles, videocameras ecc... are charged with gigs and gigs of crap that serve mainly to emphasize that what we are doing at the moment is significant for us. Do you mind, the amateur has always existed, that guy who was taking ten thousand pictures of his holiday, then forces you to see them realizing that his comments to slides that ran hypnotic, with that smooth sound of the projector that captures and releases them, one after the other, would not be sufficient to reproduce the magic of Bibbona fifteen days, nor to keep you awake. At least in the past there was the costly development of negative mediation. Today we are all that weird guy who never spoke to anyone at weddings because "excuse me but i've to record the cascade of champagne, see you later." It seems to me to see our Worman, the artist as a young man who exhumed from its digital morgue the bodies of days that are distinguished from each other only through the date of the file and at the same time so significant (days and files), and wrap around you like layer of a long gold summer making you greedy for the sincerity of the winter cold. The collages are full of eyes, eyes, with or without a face around. Are those of the author, who splits. Because we try to live but so many times it's enough seeing yourself that is trying. Between the fire of desire and the cold distance of a mechanical eye, there are flashes of dreams and chains of events and people in your life that are gone. I loved you so much, I didn't know you were so nasty. Look at me now, hiding behind my hair. And this is what the images represent, a node in the towel for you to remember that this is your life even if maybe you go back and find only one node. Nothing else. |
Aldo Acerbi . |
ITA Antonio usa una sua tecnica particolare, in cui ritroviamo degli elementi della pittura contemporanea che rimandano a Magritte e a Andy Warhol. Convivono nelle sue opere un mondo onirico e allo stesso tempo la riproducibilità in serie delle tele. L'artista ricontratta una realta' di una societa' alla deriva, fatta di consumi. ENG Antonio uses his special technique, in which we find the elements of contemporary paintings that recall Magritte and Andy Warhol. Coexist in his works a dream world and at the same time the reproducibility of the paintings in series. The artist actually a renegotiation of a adfrit society made of consumerism. |
Giuseppe Trincucci . |